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Messico

Non andare in Messico

Il mio consiglio è non farlo. Un giorno sei immerso nella tua routine, quella che conosci così bene, lavoro, impegni, ore di coda nel traffico, responsabilità, e il giorno dopo sei in volo per il Messico e dal finestrino dell’aereo osservi il Mar dei Caraibi, il cielo azzurro brillante, le nuvole citate dai cantautori.

Non andare, perché ti ritroveresti in un resort a Cancún affacciato sulla spiaggia bianca, a nuotare nell’oceano, a bere cocktail sui lettini attorno alla piscina infinity, a gustare il cibo più saporito che tu abbia mai provato, a rilassarti tra un massaggio, le immersioni, qualche tiro a golf e un po’ di relax nella tua suite. Sarebbe terribile.

Ti ripeto, non partire, perché senza nemmeno rendertene conto finiresti a visitare città coloniali e i luoghi incredibili della cultura Maya, le zone archeologiche della penisola dello Yucatán, i monumenti indimenticabili a Chichén Itzá, il tempio di Kukulkan, quello dei guerrieri, il Campo della Pelota. E poi magari, invece di essere alla tua scrivania a consumare un tramezzino rinsecchito mentre mandi email e rispondi alle telefonate, potresti passeggiare per Mérida, la Città Bianca, con le sue residenze d’epoca in stile francese, italiano e arabo, con i suoi ristoranti dagli aromi speziati, in cui assaggiare panuchos, cochinita, sopa de lima, queso relleno bevendo margarita.

Ci pensi? Sarebbe davvero insopportabile non essere a casa tua a smaltire la pila altissima di panni da stirare, ma visitare la Piramide dell’indovino, anche lei alta 30 metri, a Uxmal. Dovresti poi fare shopping di artigianato locale, mangiare tamales, che purtroppo sono deliziosi, oppure fare il bagno in uno dei numerosi cenote, i pozzi sacri dei Maya, piscine sotterranee a cielo aperto nascoste dalla giungla, così belli che sarai costretto a instagrammarli. E dopo il bagno, un salto a Cobá, nel centro archeologico dove si trova il Nohoch Mul, la piramide più alta del Messico.

Non ti ho ancora convinto a desistere? Vuoi proprio che ti dica come potrebbe andare a finire il tuo tour? Potresti ritrovarti di nuovo sulla Riviera Maya, acque turchesi, spiagge sterminate. Magari saliresti in barca verso la calma paradisiaca dell’Isla Mujeres, dove si trova il santuario delle tartarughe.

No, non devi fare immersioni, perché potresti vedere il MUSA, il museo sommerso con 400 sculture, o la barriera corallina di Playa del Carmen.

Sarebbe davvero troppo, insostenibile. E lo so perché succede sempre. Tutti restano incantati, perdutamente. Come si fa poi a tornare in coda in tangenziale una qualsiasi mattina umida e uggiosa? Non si può, è crudele. Il mio consiglio è sempre valido: non innamorarti del Messico.

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